venerdì 6 febbraio 2009

SICILA BEDDA!!!

 

Sarà che oggi mi sono svegliata con il sole, o forse perchè mi è venuto il mente il profumo del mare, o forse è solo perchè  oggi mi sento una pianticella di questa terra….

Vorrei che già fosse primavera.

Oggi per me lo è.

giovedì 5 febbraio 2009

I SENI E LE OLIVE DI SANT’AGATA

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Agata, nata il 230 o secondo altri storici nel 235, era figlia di una famiglia benestante catanese.

Giovinetta si consacrò a Cristo.

La giovine era molto bella, e il proconsole Quinzano, se ne invaghì..

Ma saputo della sua consacrazione, le ordinò di ripudiare la fede.

Agata, con decisione rifiutò. Per corromperne la rettitudine, fu affidata ad una cortigiana: Afrodisia sacerdotessa di Venere e dedita alla prostituzione sacra.

Agata restò fedele al suo credo.

Fu incarcerata, processata e torturata. Le vennero strappate le mammelle.

Quella notte, San Pietro la visitò, la consolò e sanò le sue ferite.

Ma la tortura continuò, venne sottoposta ancora al supplizio dei carboni ardenti.

Quest’ultima violenza le fu fatale, la notte del 5 Febbraio morì nella sua cella.

La città già la proclamava Santa.

Ma non sembrano finire le violenze sul suo martoriato corpo.

Le sue reliquie, furono trafugate a Costantinopoli nel 1040 ma, nel 1126, due soldati bizantini, le rapirono per consegnarle al vescovo di Catania .

Dal 17 Agosto, le reliquie sono conservate nel Duomo di Catania.

Un prezioso busto d’argento custodisce parte del cranio, del torace, e alcuni organi interni.

Altre reliquie (braccia e mani, femori, gambe e piedi, la mammella e il velo). si trovano in un grande scrigno d’argento.

In altre città italiane si trovano frammenti del velo e singole ossa.

Dal 3 al 5 febbraio, Catania onora la sua Santa, con processioni, preghiere, ma anche folklore. Questo ha richiamato pure studiosi internazionali, per valutare il perché e come, una città intera per giorni segue la sua Agata.Minne_di_S_Agata1_T

Dolci tipici e caratteristici della festa sono “i minni di S.Aita” cioè i seni di S.Agata.

Sono delle cassatelle a forma di seni che ricordano appunto il suo martirio.

Altro dolcetto tipico, sono le olivette in pasta reale.foto_olivette_2

La leggenda vuole che Agata, inseguita dagli uomini di Quinziano, e trovatasi nei pressi del palazzo pretorio, si fermò a riposare . Si accorse che un calzare era slacciato, e nell’atto di allacciarsi la calzatura, un ulivo comparve dal nulla, la giovine così vi si rifugiò, e si sfamò con i suoi frutti.

Oggi, in ricordo di questo evento prodigioso, si coltiva un albero di ulivo in un’aiuola nei pressi del luogo del martirio.

mercoledì 4 febbraio 2009

CATANIA... I LOVE YOU!



















Catania... Catania I love you!!!





Catania in bianco e nero..





Il bianco dei "sacchi" dei devoti..devoti alla Santa.





Sant'Agata che in questi giorni è in giro per le strade della città.





Strade nere, nere nella notte, nere per la pietra nera del suo vulcano.





Strade che profumano di torrone, dolciumi.





Strade con pizzi e merletti di barocco.





Strade con il sudore dei devoti che portano a spalla le "candelore" simbolo di purezza e devozione.





Strade che in questi giorni si riempiono di palloncini, fuochi d'artificio, grida urla, una città che vive respira sotto il vulcano che dall'alto sorride e guarda lo spettacolo...